Siamo nell’epoca degli influencer. Gli influencer sono i nuovi vip. Influencer is the new black (influencer è il nuovo colore nero… sta bene su tutto, sta bene ovunque). Ma chi sono davvero? E come diventarlo?
Bando all’ironia, quello degli influencer è un fenomeno serio e anche interessante perché a differenza di venti anni fa, quando per avere un peso sulle azioni delle persone e sull’opinione pubblica bisognava fare almeno tre ospitate al Maurizio Costanzo Show o sperare che un qualche Pippo Baudo scoprisse per caso il tuo talento, oggi basta avere e sapere usare una connessione ad internet e uno smartphone.
O no?
Davvero per diventare “influencer” bastano internet e instagram?
In verità no, non basta. Lo sai bene anche tu.
Allora, che cosa separa un comune fruitore dei social network da un influencer?
Scopriamolo insieme.

Chi (o che cosa) è un influencer?
Partiamo prima col dire che un Influencer è una persona che ha un certo seguito sui social network o sui propri canali web e che con le sue scelte influenza (appunto) i suoi seguaci, cioè le persone che scelgono di seguirlo sui social.
Si tratta solo di scelte di consumo?
No, non solo. L’influencer, contrariamente a quello che molti pensano, non è solo la bella ragazza che, indossando un nuovo modello di jeans, convince le altre a fare altrettanto. L’inflencer è anche la persona che fa una scelta di vita (alimentare, etica, di impegno civile ecc.) e sa raccontare la sua scelta e il suo impegno in immagini e parole così da farla apparire “cool” e convince altre persone a seguire il suo esempio.
E questo è il lato più bello dell’essere influencer: senza fare inutili critiche ai tempi moderni, oggi con uno smartphone e una discreta capacità di fare belle foto è possibile veicolare azioni concrete, messaggi positivi e amplificare la portata dei propri ideali.
Ovviamente, come non basta internet non basta neanche un buon ideale.
Allora, che cosa serve davvero per essere influencer?
Ecco il nostro pentalogo:
1 – Energia e positività

Un sorriso, l’energia, la forza d’animo è ciò che più attira le persone. I motivi non sono difficili da intuire: il mondo è un posto difficile, la vita presenta prove dietro ad ogni angolo. Servono spinte propulsive al sorriso e gente che ci faccia vedere anche le belle sorprese che sono anch’esse lì, dietro ad ogni angolo.
2 – Crederci
Se non credi tu stesso nel tuo messaggio, come speri possano crederci gli altri?
Un influencer che condivide una foto che contiene un messaggio (etico, sociale, un parere su un prodotto o su un atteggiamento) deve farlo con la convinzione che il suo messaggio/idea/prodotto/attitudine possa servire a tutte e a tutti.

3 – Esempi quotidiani
Non si può essere influencer se si è troppo riservati in merito alla propria vita. Non serve dire proprio tutto, ovvio, ma far entrare i follower “in casa” e nella routine quotidiana attraverso foto, video, post attira e aiuta ad aumentare il così detto “engagment”, il coinvolgimento.
4 – Scambio e interazione
Ecco la principale differenza tra un vip degli anni ’80 e un influencer. I primi mandavano messaggi per via dell’esposizione mediatica e non potevano ottenere risposte o opinioni.
Un influencer risponde ai messaggi e anche alle critiche.
Pensa al mitico Gianni Morandi, tra i pochi vip della passata generazione che ha saputo diventare un influencer interagendo con i suoi follower in modo educato, costante, vivace, umile! Un vero esempio per i più giovani!

5 – Generare emulazione
Attraverso i primi 4 punti elencati, un influencer genera voglia di emulazione. Che è diverso dalla semplice “imitazione”, perché porta le persone a comprendere la bellezza di uno stile di vita o di una scelta e farla propria.
Facciamo alcuni esempi pratici con i nostri influencer preferiti:
Pier Alberto Buccoliero
Bravissimo e affascinante campione di para canottaggio, la sua gallery instagram e la sua pagina facebook creano dipendenza per le dosi di adrenalina che trasmette quotidianamente.
Bebe Vio
Ha bisogno di poche presentazioni. Sportiva da medaglia olimpica, designer e appassionata di sport e vita, ama la movida e il divertimento, è forse la sportiva che più sino ad ora è riuscita a ribaltare l’immaginario comune sulla vita di persone con disabilità fisica.
Sitting pretty
La meravigliosa magia che si nasconde dietro e dentro ogni corpo, con le sue perfette imperfezioni è quello che celebra donna che ama il design, i gatti, la vita.
Marit smith
Olandese dal sorriso radioso e un’ironia/allegria che contagia. Lo ammette anche nella sua biografia: non riesce a restare seria.
Qualcuno potrebbe (e dico potrebbe) aver notato che non tutte le persone citate hanno un numero altissimi di follower.
La domanda interessante è: un influencer deve avere la parolina MILA scritta accanto al numero dei follower?
Forse per il mercato delle sponsorizzazioni sì, ma per dare esempio ed energia, per muovere azioni collettive e buone pratiche di vita, no.
Anche tu puoi essere un influencer attraverso i tuoi canali, i tuoi messaggi positivi e la tua energia. Non sottovalutare mai l’importanza dei tuoi messaggi sui social, con una sola foto e una sola frase puoi smuovere montagne.
Diventa Influencer della campagna Accessibilityiscool:
sei in un locale, cinema, pub, teatro accessibile?
Fatti un selfie (o scatta una foto al locale) e crea un post su Facebook con privacy pubblica attivando la geolocalizzazione del tuo smartphone e utilizzando gli hashtag #movidabilia, #accessibilityiscool (e poi tutti gli altri hashtag che vorrai, anche quelli del tuo brand personale!).
Puoi postare la foto anche su Instagram e Twitter ma non dimenticare mai di taggare Movidabilia, noi siamo su tutti i social!


Un commento su “Che cosa è (davvero) un influencer? È possibile diventarlo… anche senza numeri da capogiro?”
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