Ci sono aspetti del 5×1000 che in pochi conoscono… e noi te li diciamo.
Neanche noi di Movidabilia, cui è possibile devolvere il 5×1000, ci siamo prima d’ora mai soffermati su alcuni aspetti della quota IRPEF che ogni anno i contribuenti possono “donare” al terzo settore, che sono invece molto interessanti da conoscere.
Dal momento che si tratta di una misura fiscale molto importante sul piano civico e politico, è bene conoscere alcune piccole e utilissime “curiosità” e dettagli pratici su questo strumento.
Dunque, oggi ti sveliamo alcune cose del 5×1000 che forse non sai.
Prima di tutto…
Non è una donazione

Tutti parlano di “donare il 5×1000”; anche noi di Movidabilia, che come molte altre associazioni con una mission di utilità sociale possiamo fare nuovi progetti per l’accessibilità anche grazie al 5×1000, spesso abbiamo erroneamente usato la parola “donare”.
Certo, la parola “dono” è legata al concetto di gratitudine, che è quello che prova ogni associazione quando ha delle risorse per portare a termine un progetto. Tuttavia è un termine decisamente errato.
In realtà il termine giusto è destinare: non si tratta infatti di una vera e propria donazione perché
- Non è davvero volontaria come una donazione ma lo stato la trattiene al prescindere dalla preferenza espressa dal contribuente;
- Non comporta una spesa per il cittadino.
Il 5×1000 è una quota dell’IRPEF che comunque va allo Stato e che ovviamente è calcolata sul reddito. Lo Stato a sua volta rinuncia a questa quota, devolvendola alle associazioni destinatarie.
Se non scegli tu, sceglie lo stato

Dal momento che il vero titolare delle quote di 5×1000 versate è lo Stato, se il cittadino non indica a chi devolvere il suo 5×1000 sarà lo Stato a scegliere.
Più nel dettaglio, ogni anno il Ministero raccoglie anche le quote di 5×1000 per cui non è stata espressa una preferenza e le divide tra le varie associazioni aventi diritto a riceverlo.
Per questo è molto meglio indicare una preferenza, perché non costa nulla ma puoi decidere chi, secondo la tua sensibilità, merita questa tua quota di IRPEF.

Leggi anche questi consigli su come scegliere a chi devolvere il tuo 5×1000.
Anche chi non fa la dichiarazione dei redditi può destinare il 5×1000
Quando si parla di 5×1000 si parla anche spesso e tanto di dichiarazione dei redditi e 730.
In realtà è anche possibile destinare il 5×1000 senza fare la dichiarazione dei redditi, basta semplicemente:
- Prendere la scheda all’interno dello schema di Certificazione Unica (CU) o al Modello REDDITI Persone Fisiche,
- Compilarla con i propri dati e i dati dell’ente destinatario, (ad esempio nel caso di Movidabilia inserendo il codice fiscale 93121150754)
- Consegnarla in un ufficio postale o in banca, in busta chiusa, indicando la dicitura “scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”.
Il tutto, completamente gratis.
Non ti costa niente

Non ci stancheremo mai di ripetere questo aspetto, ancora non sufficientemente comunicato:
Devolvere il 5×1000 esprimendo la propria preferenza non costa nulla, non è una tassazione aggiuntiva ma una piccola quota della tassazione già esistente sulle persone fisiche.
Esiste solo in Italia
Da un lato il fatto che la possibilità di devolvere il 5×1000 sia una misura fiscale esistente solo nel nostro Paese è elemento di vanto: lo Stato rinuncia ad una parte del getto fiscale per assegnarlo ad associazioni ed enti che si occupano di azioni ti utilità sociale e al contempo sensibilizza i cittadini, invitandoli a fare una scelta e quindi ad interessarsi al terzo settore e al volontariato.
D’altro canto, l’istituzione del 5×1000 è stata anche una misura adottata (nel 2006) per colmare un gap tra l’Italia e gli altri stati dell’UE che già attuavano politiche ben più efficienti a favore delle Onlus e delle Non profit, come la detrazioni molto più alte sulle donazioni fatte al terzo settore.

E tu, sai già a chi devolverai il 5×1000?
Puoi devolverlo anche a Movidabilia – Spazi senza barriere.
La missione di Movidabilia è raggiungere una concreta inclusione attraverso:
- Progettazione sociale e organizzazione di eventi culturali accessibili
- campagne di sensibilizzazione che prevedono il coinvolgimento attivo di persone, imprese ed enti.
- Servizio di consulenza e supporto legale per casi di discriminazione e inaccessibilità.