Come lavorare nel sociale: 4 step da seguire

lavorare nel sociale

Vorresti lavorare nel sociale? Hai il sogno di fare un lavoro che sia anche un supporto alla società e che rispecchi i tuoi valori? Ti suggeriamo alcuni step importanti e utili da seguire.

Lavorare nel sociale è l’ambizione di molti: poter sviluppare una carriera che rispecchi dei valori e che unisca la nostra scelta di essere cittadini attivi alla nostra necessità di avere un reddito è un’idea che accende l’interesse delle persone più sensibili.

Ma come si fa?
Come si diventa “dipendenti” o collaboratori della grandi (o medie o piccole) realtà nazionali e internazionali del Terzo Settore?
Sulla base della nostra esperienza, ti diamo alcune idee e 4 step da seguire se hai il sogno di lavorare nel sociale.

1.Formati facendo volontariato

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ph. Carmelo Roberto Monica Renna, costante supporto per la lingua LIS di Movidabilia.

Tanto per cominciare, il miglior modo per imparare e sviluppare competenze nel mondo del sociale, è partire dal volontariato.
Inutile dire che quando invierete il vostro CV, con tanto di laurea e competenze linguistiche, esperienze e attestati all’organizzazione che più rappresenta i vostri valori, la prima cosa che guarderanno è se avete alle spalle anni di volontariato, nella loro organizzazione o in altre associazioni.

Questo perché è importante dimostrare di avere concretamente un’attitudine al sociale e un’esperienza sul campo di qualunque tipo.

Le dinamiche anche lavorative del Terzo Settore sono infatti un po’ diverse da quelle del settore commerciale e “insegnarle” partendo da zero dopo l’eventuale assunzione non è semplice. Meglio conoscerle in partenza.

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2. Quale percorso formativo scegliere?

ragazzo di etnia africana seduto all'aperto mentre legge
ph tamarcus brown – unsplash

In realtà non esiste un percorso formativo esclusivo e preferenziale.
Un bravo studente in sociologia con tanti anni di volontariato alle spalle è un ottimo candidato da spendere nel comparto del recruiting o del contatto con il pubblico.
Una persona che ha molta esperienza di volontariato sul campo, con competenze di studio nell’ambito della formazione, sarà un ottimo formatore di volontari.
Un linguista sarà spendibile per le ONG con sedi distaccate e forti basi internazionali e un economista sarà di certo un ottimo elemento per gli uffici amministrativi delle Onlus, che hanno delle regole molto precise e stringenti da rispettare sul piano contrattuale ed economico per mantenere lo status di Onlus stesso.

Quindi, l’importante è
– studiare bene e tanto (in ogni settore che ti appassioni),
– finire in fretta il proprio percorso formativo e
– affiancarlo all’attività di volontariato.

3. Coltiva i tuoi valori

selfie per mappare i luoghi accessibili

In un mondo in cui tutti ti dicono di non “sprecare tempo” in cose non immediatamente utili al tuo tornaconto personale, tu prosegui per la tua strada.
In un mondo in cui è difficile spiegare il motivo per cui si ha voglia di aiutare senza una remunerazione, tu non perdere tempo a spiegare.
“Coltivati” e basta.
Coltiva il tuo senso civico, coltiva tua attitudine ad aiutare gli altri per il solo piacere di farlo. Il tempo ti darà ragione e, se lo vorrai, gli anni di impegni civico e volontariato ti porteranno benefici anche lavorativi.
Sono numerosissime le aziende commerciali e le grandi multinazionali che valutano positivamente le attività di volontariato, insieme ai viaggi e le esperienze all’estero. Infatti soprattutto gli uffici delle risorse umane delle aziende più importanti hanno imparato a valutare l’impegno, la devozione ad una causa e le competenze trasversali che si acquisiscono fuori dalle aule di studio.

4. Scegli il settore di volontariato che più ti gratifica

Ragazza che finge di volare su una sedia a rotelle - performance teatrale
Ragazza che finge di volare su una sedia a rotelle – performance teatrale

Come per la scelta di un percorso di studi, anche la scelta del proprio posto nel mondo del volontariato deve essere ben ponderata.

La buona notizia è che il sociale e il Terzo Settore hanno davvero bisogno di tutti:
di formatori/educatori, di economisti, di medici, di assistenza domiciliare, di infermieri, di gente che sappia e voglia ascoltare.
Quando vuoi dare voce alla tua voglia di aiutare gli altri e di perseguire una mission, scegli bene l’ambito che più ti gratifica e nel quale più ti riconosci.
Sarai così un super volontario e, in seguito, una risorsa lavorativa appetibile per la realtà che più rappresenta i tuoi valori.

Oppure potresti creare una realtà associativa nuova, in grado di fare rete con le altre associazioni che hanno la stessa mission.

Perché ricorda sempre che il sociale è collaborazione e partecipazione, non concorrenza.

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