E’ possibile creare e fare una Didattica a distanza accessibile? Proviamoci al massimo delle nostre possibilità, con alcuni trucchi e buone pratiche.
Da diversi mesi è entrato nel nostro vocabolario comune l’acronimo D.a.D., che sta per Didattica a Distanza. Si tratta di una sfida che insegnanti e famiglie stanno affrontando insieme, e non è una sfida facile.
Infatti si tratta di un tipo di didattica che rompe i principi base dell’interazione e del contatto tra alunni e tra alunni e insegnanti su cui si poggia il nostro sistema scolastico.
Questo presenta problematiche differenti a seconda delle età degli scolari o studenti e anche a seconda delle età e del livello di informatizzazione degli insegnanti.
Basti pensare a quanto è diverso il livello di difficoltà nell’approccio alla didattica a distanza per uno studente di 15 anni che ha già un metodo di studio autonomo rispetto ad un bambino di sei anni che sta imparando a leggere.

E poi, mettiamo a paragone un’insegnante di trent’anni e uno ad un passo dalla pensione, abituato a metodi di approccio interpersonale assolutamente diversi da quello informatico.
Già da questa premessa capiamo come la Didattica a Distanza nasce come un metodo non accessibile, con il quale convivere in un momento di emergenza che speriamo possa terminare quanto prima.
Ora, sappiamo che la ricca diversità dei nostri studenti non ha solo a che fare con le età e i percorsi di studio dei nostri ragazzi, ma anche con le necessità specifiche di ognuno di loro.
L’accompagnamento didattico che merita ogni studente incontra una difficoltà in più per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, studenti ciechi o sordi, ipovedenti.
In questo articolo, cerchiamo di dare delle piccole indicazioni agli insegnanti, per la redazione dei documenti che utilizzeranno nella didattica a distanza e in chiusura, anche alcune indicazioni agli studenti. Perché nella sfida dell’accessibilità a scuola partecipano tutti.
Evitare di usare e inviare documenti e dispense in formato immagine

Se all’interno di una tabella i numeri e dati che accompagnano una figura sono in jpg o in un qualunque formato immagine, queste immagini non possono essere lette e decodificate da programmi di sintesi vocale.
I file totalmente testuali, inoltre, permettono ad ogni studente di regolarne la formattazione e leggere più facilmente il testo.
Evitiamo di inviare dispense in pdf, ma scegliamo il word o altri formati editabili.
Usa le comuni regole di scrittura accessibile

Già in un articolo abbiamo elencato le regole Easy to Read stilate da Anffas.
Le ripetiamo brevemente, invitandoti ad approfondire nell’articolo indicato.
– Scrivere frasi di non più di 15 parole, senza troppe subordinate.
– Prediligere la forma attiva.
– Prediligere l’uso di elenchi puntati.
– Creare testi “ariosi”, con spazio tra una frase e l’altra.
– Scegliere font scuri su sfondi chiari.
– Usa font regolari e chiari (tipo Arial e Verdana).
Usa video sottotitolati
Nella scelta dei materiali video da proporre agli studenti, quelli sottotitolati sono sempre una scelta migliore, in particolare nelle fasi di gestione della Didattica a distanza accessibile.
Fai le lezioni con cuffie e microfono

Un microfono, anche di quelli piccoli in dotazione con computer e cellulari, permette di isolare meglio la voce ed eliminare il più possibile i riverberi degli ambienti circostanti.
Dove possibile, cerca di avere sfondi monocromatici
Sappiamo che la Dad ha portato la classe nelle nostre case e che non sempre le nostre case sono state pronte. Comprensibilissimo.
Laddove possibile, però, scegliere di tenere le lezioni online avendo uno sfondo monocromatico e regolare (tipo una parete di un unico colore) aiuta chi ci segue a non distrarsi.

Usa il video e “mettiti in primo piano”
Per quanto i nostri spazi personali non fossero davvero pronti alla difficoltà nella difficoltà (cioè la didattica a distanza nella pandemia), cercare di mantenere un contatto visivo e una presenza fisica nel rapporto con gli studenti resta importantissimo.
Anche nelle lezioni accompagnate da slide e video, consigliamo agli insegnanti di non eliminare mai la possibilità di vedere volto, espressione, mimica, sorriso e, ovviamente, movimento labiale.
Nei video, è consigliabile (perché più accessibile) che gli insegnanti abbiano un’inquadratura più in primo piano possibile e ben illuminata.
E cosa possono fare gli studenti per rendere la didattica a distanza accessibile?

Come detto in apertura, non è solo lo studente ad avere diritto ad una didattica a distanza accessibile. Ogni studente collegato (e ogni genitore che vive la sfida del supporto alla D.a.D.) può fare la sua parte per rendere la didattica a distanza più accessibile a tutti, dai compagni con bisogni educativi speciali a compagni e insegnanti con disturbi di vista, udito, attenzione.
Ecco alcuni consigli che diamo ai ragazzi, per rendere la didattica a distanza più accessibile.
- Sii rispettoso e disciplinato (è un momento complesso per tutti e dobbiamo viverlo e affrontarlo bene insieme);
- Rispetta con attenzione i turni di parola;
- Usa cuffie e microfono;
- Scegli anche tu uno sfondo non distraente;
- Mettiti anche tu in primo piano e con il volto ben illuminato.
Già tempo fa avevamo parlato dei metodi tutto sommato semplici per rendere una scuola più accessibile ed inclusiva, con pochi mezzi e in tempi “normali”.
Alcuni di quei consigli, come creare dei laboratori di LIS per insegnanti e studenti o creare delle task force scolastiche di insegnanti e studenti per l’accessibilità, oggi tornano utilissime a chi le ha messe in pratica.
Non appena torneremo regolarmente nelle nostre scuole, quei consigli dovrebbero tutti essere messi finalmente in atto.